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Passivhaus, l’edilizia sostenibile tra presente e futuro

Passivhaus, l’edilizia sostenibile tra presente e futuro

Costruite per la prima volta in Germania nel 1990, le abitazioni Passivhaus garantiscono il benessere termico senza che sia necessaria l’installazione di alcun impianto di riscaldamento di tipo “convenzionale”. Per saperne di più di questi edifici e della situazione attuale del settore delle costruzioni abbiamo intervistato Francesco Nesi, direttore nazionale Istituto ZEPHIR.

Tra qualche anno in Italia (entro il 2019 per edifici pubblici ed entro il 2021 per edifici privati) sarà obbligatorio costruire solo edifici a energia quasi zero (nZEB). Qual è attualmente la situazione del settore delle costruzioni e cosa distingue una casa convenzionale da una Passivhaus? Ne abbiamo parlato con Francesco Nesi, direttore nazionale Istituto ZEPHIR (Istituto di fisica edile accreditato come partner di riferimento in Italia per Passivhaus) che introdurrà la 5° Conferenza Nazionale Passivhaus in programma il 25 novembre a Bologna.

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Costruzione sostenibile

Costruzione sostenibile

Il concetto di sviluppo sostenibile è stato definito per la prima volta nel 1987 dalla Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo, con il termine “Sviluppo Sostenibile”. La traduzione ufficiale lo indica come “lo sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare gli stessi”. La definizione, applicata all’economia, ha tre dimensioni: economica (efficienza, redditività), sociali (responsabilità sociale) e ambientale (impatto ambientale).

L’ evoluzione dello sviluppo sostenibile, si declina alla scala dell’ edificio. L’edilizia sostenibile consiste nel limitare l’impatto degli edifici sull’ambiente, pur garantendo una qualità superiore in termini di estetica, durata nel tempo e resistenza.
Essa prende in considerazione l’intero ciclo di vita degli edifici, la scelta dei prodotti iniziali fino alla loro demolizione e riciclo. Costruire sostenibile significa:

  • utilizzare materiali riciclabili per preservare le risorse naturali;
  • limitare le dispersioni termiche negli edifici;
  • integrare le fonti energetiche rinnovabili e di recupero nella progettazione dell’ edificio;
  • ridurre materiali di scarto in ciascuna fase della vita dell’edificio;
  • ottenere il comfort dell’ utente: qualità sanitaria, benessere termico, funzionalità, benessere acustico, la durata;

Per ottenere le migliori prestazioni in queste aree, gli operatori del settore dispongono al giorno d’ oggi di  riferimenti, normative di certificazione, standards, per aiutarsi nella fase di progetto, costruzione, ristrutturazione.

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La libreria web dei materiali innovativi per l’edilizia sostenibile

La libreria web dei materiali innovativi per l’edilizia sostenibile

Una libreria virtuale che racchiuda i migliori prodotti edilizi del greenbulding, in grado di facilitare i contatti tra produttori e utenti. In una sola parola MaINN, il nuovo progetto di Legambiente dedicato ai materiali innovativi dell’edilizia sostenibile. La raccolta, in continuo aggiornamento, è visionabile on line sul sito del Centro Nazionale per le Energie Rinnovabili del cigno verde. Una pagina dedicata offre le schede dei primi 30 prodotti, distinti in tre categorie: naturali e salubri, provenienti da riciclo, innovativi. L’obiettivo è quello di regalare a progettisti, architetti ma anche semplici cittadini e famiglie uno strumento con cui orientarsi al momento della scelta di materiali e soluzioni edilizie.

Si tratta, spiega la stessa Legambiente in una nota stampa, di un progetto “nato per diffondere sempre di più le conoscenze in tema di sostenibilità ambientale nel settore dell’edilizia che fino a ieri è stato considerato tra quelli con il più alto impatto ambientale e consumo di materiali, oltre che di suolo, ma che oggi può rappresentare un tassello fondamentale della rivoluzione dell’economia circolare e di quella energetica, con un contributo fondamentale alla lotta ai cambiamenti climatici e all’inquinamento atmosferico”.

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L’edilizia sostenibile è il nostro presente, la nuova normalità

L’edilizia sostenibile è il nostro presente, la nuova normalità

01/06/2018 – Con la tappa di Varese si è chiuso ieri Edilportale Tour 2018. Moltissimi i casi portati in campo in questo viaggio per l’Italia che hanno generato importanti spunti di riflessione soprattutto su una ‘nuova normalità’ dell’edilizia con cui i professionisti devono e dovranno confrontarsi.

Dopo i Saluti di Carlo Budelli, Segretario dell’Ordine degli Architetti di Varese, i lavori sono stati aperti da Elena Stoppioni, Presidente della federazione Cdo Edilizia, che ha evidenziato quanto sia necessario oggi per i professionisti e per tutta la filiera delle costruzioni intraprendere una nuova strada “che ci porterà al futuro”.

L’Europa ha fissato tra le strategie del 2020 la questione dei cambiamenti climatici e della sostenibilità. Ma come stiamo vivendo questo cambiamento? Secondo Stoppioni, bisogna “ridefinire i confini del sistema”, avere coscienza e capire che il nostro presente è l’edilizia sostenibile.

L’esperienza di Claudio Del Pero e di Graziano Salvalai, docenti del Politecnico di Milano, ha dimostrato che quanto affermato da Stoppioni è un presente possibile.

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